domenica 24 marzo 2013

Progetto Strategico per Livorno


Progetto per Livorno

 Premessa
 
 
Fonte : Rapporto Irpet n. 39 (ottobre 2012) – II Trimestre 2012 continua la fase recessiva

 

Facciamoci alcune domande :

-          Perché un impresa dovrebbe decidersi di insediarsi a Livorno ?

-          Perché’ un’impresa gia’ presente dovrebbe rimanere ?

-          Perché un contribuente dovrebbe decidere di contribuire qui anziche’ altrove ?

-          Perché un turista dovrebbe decidere di venire a Livorno e non alle Cinque Terre per esempio ?

-          Perché un talento dovrebbe decidere di rimanere qui anziche’ altrove?

-          Perché un giovane dovrebbe venire a studiare a Livorno anziche’ altrove ?

-          Perché gli immigrati dovrebbero stabilirsi nella nostra provincia ?

 

I nuovi vincoli:

 Maggiore responsabilita’ individuale (in una epoca in cui nessuno può garantire ad altri il  loro futur es. i docenti nei confronti degli studenti, i genitori nei confronti dei figli,  i capi nei confronti dei subordinati, diviene necessario la capacità di ognuno a rinnovare sistematicamente le proprie competenze e conoscenze  adattandosi alla “società’ liquida”.

 Globalizzazione , con la caduta delle barriere geografiche, i piccoli laghi sono diventati mare aperto ove per navigare è necessario un maggiore livello di istruzione, competenze e professionalità. Globalizzazione significa anche   competizione tra sistemi territoriali

La necessità di scelte strategiche per il territorio. Se i territori sono in competizione tra loro, ogni territorio deve identificare e implementare una propria una strategia  competitiva per definire la propria visione del futuro (esempio quanto voglio migliorare il reddito pro capite, il livello di istruzione, l’indice di benessere e in quanto tempo?)

 

Occorre cioe’  dare delle risposte adeguate alle suddette domande, istanze del territorio  in funzione dei nuovi vincoli e nel rispetto di alcune condizioni ormai necessarie.

Ne cito solo alcune :

-          la competizione e la meritocrazia piuttosto che la difesa ad oltranza dello status quo

-          la prospettiva internazionale sempre più’ richiesta dalla globalizzazione rispetto alle vecchie logiche provinciali

-          la necessità di un comportamento strategico per il territorio, una visione chiara anziché vivere alla giornata

-          l’importanza dell’innovazione e l’autoresponsabilizzazione individuale del lavoro e professione

-          il gioco di squadra, la coesione rispetto all’individualismo sfrenato ma anche una maggiore attenzione al bene comune, solidarietà e ai più deboli perché’ non rimangano emarginati

 

Chi sono I Responsabili del Territorio ? Semplice,  la politica , gli imprenditori, la società civile cioè tutti noi.

E’ la Politica che deve farsi le domande per dare risposte adeguate (perché un impresa deve insediarsi a Livorno? E cosi via)

Sono gli imprenditori che devono garantire lo sviluppo alle proprie imprese per creare ricchezza sul territorio

Infine è la società civile che deve garantire l’attenzione, l’impegno e la tutela della gestione strategica del proprio territorio.

  Parliamo delle caratteristiche del nostro sistema economico :

-          L’economia livornese, in assenza di imprese con sede e capitale locale aventi una vocazione internazionale dipende molto dalla domanda interna (purtroppo attualmente asfittica). L’’economia portuale ha fortemente condizionato ed impedito , nel bene e nel male, lo sviluppo di altre  tradizioni manifatturiere tipiche dei Distretti toscani (pensiamo al Polo delle Pelletterie fiorentine, la concia di Santa Croce, il marmo di Massa, la tradizione orafa di Arezzo, il vitinicolo del Chianti, il farmaceutico di Firenze..)

 

-          La nostra economia, ormai prevalentemente di servizi e di terziario, con la progressiva perdita dei grandi siti produttivi  pubblici e privati  del dopo guerra  – La Magona, Raffineria, La Spica, il Cantiere Orlando  rischia di perdere anche  quel know how tecnico , cosi’ valorizzato in altri territori (il Polo delle Pelletterie di Scandicci a Firenze, eccellenza a livello mondiale grazie alla presenza di importanti griffe internazionali come Ferragamo, Gucci, Prada ed altri con una rete fittissima di subfornitori  è un evidente esempio di lungimiranza del territorio).

 

-          Salvo alcune eccezioni  di importanti aziende leader a livello internazionale come Azimut nella nautica e Sassicaia a Bolgheri nell’ agrolimentare, non esistono a Livorno, esempi di aziende a capitale  locale,  attive con un brand di grande importanza sui mercati esteri  e capaci di coinvolgere tutto il territorio positivamente

 

-          Dal 91 è in atto nel nostro sistema economico, un progressivo processo di deindustrializzazione che ha coinvolto l’area livornese ( con il Porto,  i mezzi di trasporto cantieristica ed componentistica d’auto, la logistica), la Val di Cecina (con la chimica, l’alberghiero e la produzione di energia), la Val di Cornia ( con il declino della siderurgia rappresentata dalla ex Lucchini, Seven, l’ex La Magona,). L’unico settore che ha visto crescere l’occupazione e le  unità produttive sono nelle Isole dell’Arcipelago il turismo balneare e l’alberghiero, oltre il comparto agroalimentare, in particolare quello vitivinicolo

 

-          Il nostro territorio si caratterizza per una alta media anagrafica della popolazione rispetto agli altri territori ( troppi pensionati rispetto alla popolazione attiva con un eccessivo peso welfare - oltre 50.000 pensionati a Livorno) ed un eccessivo tasso di disoccupazione particolarmente elevata tra i giovani di sesso femminile.

 

-          Bassa densità imprenditoriale rispetto alla popolazione e modesta dimensione aziendale delle unità aziendali già esistenti

 

 

Quale  percorso strategico per il  Territorio Livornese

 

1)Selezionare i settori strategici per il territorio con la piu’ ampia ricaduta in termini di occupazione e ricchezza prodotta, tra i settori strategici della nostra economia, non possiamo, non menzionare  il  Porto, la  Logistica avanzata, la  Chimica, le Riparazioni Navali, la  Nautica, Agroalimentare, l ‘Energetica ed infine il web, le infrastrutture virtuali.

2) Sostenere le imprese leader gia’ presenti sul territorio al fine di  accrescere la loro capacita’ competitiva , sostenendone tutte le componenti della loro filiera (non necessariamente appartenenti allo stesso settore) : esempio con Azimut Benetti (nautica), lavorano aziende attive nell’arredamento, carpenteria, motoristica… In che modo ? Semplificando i loro adempimenti burocratici, normativi anche di carattere fiscale ed in termini di normativa per il lavoro, l’impatto ambientale, la formazione del personale e delle maestranze, trovando soluzioni per ridurre il costo dell’energia (ad esempio con consorzi ad hoc). Facilitare i rapporti di filiera tra le imprese virtuose e le imprese collegati, sia subfornitrici, sia clienti anche favorendo la collocazione in aree territoriali specifiche anche con incentivi fiscali (cluster) sull’esempio britannico.

3) Sostenere le aggregazioni tra le imprese piu’ piccole e marginali. Premesso che la dimensione aziendale è fattore cruciale per intraprendere strategie di internazionalizzazione ed innovazione (principali driver per la competitività di qualsiasi azienda) per le piccole imprese non legate a logiche di Filiera con le imprese leader gia’ presenti sul territorio è necessario promuovere nuove logiche aggregative  ( contratti di rete, consorzi, joint ventures) attraverso la creazione di nuovi soggetti facilitatori che aiutino le imprese a collaborare insieme per aumentare la massa critica secondo una logica di sviluppo sostenibile

4) Incentivare lo nascita di nuove aziende anche start up per creare nuova occupazione e ricchezza per il territorio in sinergia con il mondo no profit e in nuovi settori legati all’arte e la cultura

Stante inoltre, la necessità di accrescere la vocazione “imprenditoriale” del nostro territorio, condizionata dalla secolare rendita di posizione derivante dalla felice ubicazione geografica  del porto, l’eccessiva presenza di welfare,  l’elevata media anagrafica, occorre incentivare la nascita di nuove imprese, start up in particolare in nuovi settori innovativi, contigui e complementari a quelli tradizionali gia’ presenti come il web, comunicazioni, reti, agraria, cultura, turismo innovativo, energetico.

5) Sviluppare nuovi strumenti finanziari come il microcredito, i fondi privati finalizzati a supportare nuovi progetti imprenditoriali, per un miglior accesso al credito, nuovi modelli di sviluppo sostenibile quali  l’economia del bene comune

4) Creare nuove forme di collaborazione tra il mondo no profit ed il mondo imprenditoriale per migliorare l’assistenza alle donne che lavorano, l’assistenza agli anziani , sviluppare gli asili nido, il settore turistico anche i funzione delle nuove esigenze.

5) Sviluppare il settore dell’arte e della bellezza,  per attrarre nuovi flussi da altri territori alla scoperta delle bellezze geografiche, storiche della nostra citta’ e eccellenze ( Il teatro Goldoni, l’Istituto Mascagni, l’Arcipelago, il Santuario di Montenero, la bellezza della Costa degli Etruschi, la citta’ di Modigliani, le Fortezze Medicee, i Macchiaoli, la comunità ebraica….)

6) Investire sulle infrastrutture, per una sinergia reale tra Porto/Croceristica/Interporto/Aeroporto Pisa/Arcipelago/ Firenze, In questo contesto diventa cruciale il tema delle infrastrutture e le vie di comunicazione (tra Livorno e Collesalvetti per l’interporto Vespucci ma anche tra Livorno e l’Aeroporto di Pisa, tra la la costa e le isole dell’Arcipelago, tra Livorno e Firenze, ma anche oltre l’appennino Bologna, Verona e Milano le grande filiere della logistica)

Strategico, per il futuro soprattutto per l’economia portuale livornese,vista la nostra ottimale posizione geografica, i rapporti  con i Paesi del Nord Africa che grazie alla primavera araba stanno attraverso una grande trasformazione non solo politica ma anche di valori.

 

Conclusioni

Condizione sine qua non per la realizzazione di questo percorso  è necessario investire in nuove forme di collaborazione con la Scuola ed il Mondo delle Comunicazioni per lo sviluppo e la diffusione  dei valori culturali tra la societa’ civile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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